Vi è un rafforzamento degli obblighi dichiarativi per i contribuenti che detengono o operano con cripto-attività che devono essere dichiarate nella sezione del quadro RW della dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal fatto che siano detenute su exchange italiani o esteri.
Se il contribuente non è in grado di documentare il costo di acquisto, si presume che il valore iniziale sia pari a zero, con conseguente tassazione dell’intero importo percepito.
Per favorire l’emersione dei patrimoni in cripto-attività, è previsto un regime opzionale di rivalutazione del valore delle cripto-attività detenute al 1° gennaio 2025, con il pagamento di un’imposta sostitutiva agevolata pari al 14% sul valore risultante da una perizia giurata.
Il regime opzionale di rivalutazione consente ai contribuenti di:
- sottoporre le cripto-attività a una perizia giurata di stima al 1° gennaio 2025;
- pagare un’imposta sostitutiva del 14% sul valore rivalutato, rendendo così fiscalmente rilevante un nuovo valore di
- acquisto ai fini del calcolo delle plusvalenze future.
Sanzioni per omessa dichiarazione
La mancata dichiarazione delle cripto-attività detenute, soprattutto se localizzate su exchange esteri, comporta sanzioni amministrative che vanno dal 3% al 15% del valore non dichiarato, con un incremento dal 6% al 30% in caso di detenzione in Paesi a fiscalità privilegiata.
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