Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore la nuova fiscalità del Terzo Settore, prevista dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017). La riforma porterà importanti novità per gli Enti del Terzo Settore (ETS), in particolare sul fronte IVA e partita IVA.
👉 La principale novità: alcune attività oggi escluse dal campo IVA diventeranno rilevanti o esenti IVA, rendendo necessaria l’apertura della partita IVA per molti enti che svolgono attività economiche abituali (corsi, eventi, vendita di beni o servizi).
Non tutti gli ETS saranno obbligati:
- Nessun obbligo per chi svolge solo attività istituzionali o solidaristiche (donazioni, quote associative, contributi pubblici).
- Obbligo di partita IVA per chi effettua prestazioni o vendite dietro corrispettivo, anche verso i propri soci.
Questo passaggio da “esclusione IVA” a “esenzione IVA” segna un cambio profondo: anche chi non applicherà l’imposta dovrà rispettare nuovi adempimenti contabili e dichiarativi.
Cosa fare nel 2025
✔️ Analizzare la natura delle proprie entrate
✔️ Verificare se l’attività è economicamente rilevante
✔️ Valutare l’apertura della partita IVA o il nuovo regime forfettario ETS
✔️ Adeguare statuto e gestione contabile
Le nuove regole ETS 2026 possono sembrare complesse?
Non devi affrontarle da solo. Il team di Studio Commercialista Milano ESSETI è a tua disposizione per chiarire ogni dubbio.
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