LAVORATORI IMPATRIATI – Interpello Agenzia delle Entrate n. 22E del 07/02/25
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Con la risposta a interpello n. 22/E del 7 febbraio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che dal 2024 l’accesso al regime degli impatriati è consentito anche nel caso di attività professionale prestata verso la stessa società per la quale il contribuente aveva già lavorato all’estero, al ricorrere di tutti i requisiti previsti dalla norma. Per accedere a questa agevolazione è necessario rispettare le seguenti condizioni:
- a) i lavoratori si impegnano a risiedere fiscalmente in Italia per un periodo di 4 anni;
- b) i lavoratori non sono stati fiscalmente residenti in Italia nei 3 periodi d’imposta precedenti il loro trasferimento. Se il lavoratore presta l’attività lavorativa in Italia in favore dello stesso soggetto presso il quale è stato impiegato all’estero prima del trasferimento oppure in favore di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo, il requisito minimo di permanenza all’estero è di:
- 6 periodi d’imposta, se il lavoratore non è stato in precedenza impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto oppure di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo;
- 7 periodi d’imposta, se il lavoratore, prima del suo trasferimento all’estero, è stato impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto oppure di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo;
- c) l’attività lavorativa è prestata per la maggior parte del periodo d’imposta nel territorio dello Stato;
- d) i lavoratori sono in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione come definiti dal Lgs. 108/ 2012e D.Lgs. 206/2007.
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